Brand di lusso, la top 10 dei soliti brand cannibalizza da sola il mercato

Nel settore di nicchia delle luxury elevator shoes, GuidoMaggi domina incontrastato. Premiata l’alta qualità, il rispetto delle tradizioni unito all’avanguardia di scarpe con rialzo 100% made in Italy

Come sta il settore del lusso? Quali sono le aziende che dominano e quelle che perdono colpi? Ha risposto a queste domande il rapporto annuale dei Deloitte, l’azienda di servizi di consulenza e revisione, prima al mondo in termini di ricavi e numero di professionisti. Ha fornito un quadro della situazione e tanti spunti su cui riflettere sul futuro del comparto. Oggi dominato sempre di più dai grandi nomi, ma reso vivo e dinamico soprattutto dai marchi di nicchia come GuidoMaggi.

Lusso: il rapporto Deloitte

Nella classifica del lusso dominano i soliti noti. Quei 10 brand che da soli cannibalizzano il settore, tanto che valgono il 50% della top 100. Lo conferma il report Global Powers of Luxury Goods di Deloitte. Infatti, risulta che nel 2019 il lusso sia cresciuto meno dell’anno precedente concentrandosi appunto in pochi brand. Il primato spetta ai due colossi per eccellenza: LVMH e Kering, seguiti da Estée Lauder e Richemont. Chanel scivola al quinto posto, scavalcata da L’Oréal Luxe. Al nono posto c’è il gruppo PVH, mentre Hermès è fuori dalla top ten. Nella speciale classifica di Deloitte, l’Italia è la nazione più rappresentata, visto che il 22% delle aziende nella top 100 sono made in Italy. Svetta tra i grandi nomi del Belpaese EssilorLuxottica (settimo posto assoluto), seguito da Prada (19esimo) e Giorgio Armani (26 esimo).

In ogni caso, il quadro che emerge dal rapporto di Deloitte, vede il comparto del lusso dominato dalle aziende di grandi dimensioni. Le dieci maggiori società valgono più della metà delle vendite delle prime 100 messe insieme.

Le nicchie del lusso: il dominio incontrastato delle elevator shoes GuidoMaggi

Quando si parla di scarpe con rialzo in Italia e nel mondo, il punto di riferimento incontrastato rimane GuidoMaggi. Il brand si conferma leader assoluto della nicchia delle elevator shoes di alta gamma. L’azienda salentina ha una storia lunga più di 100 anni, fatta di tradizione e buone pratiche. A premiarla la fedeltà dei clienti, spesso star e uomini di potere, che riconoscono il valore di calzature rialzanti sofisticate, fatte a mano e su misura con pelli pregiate e dal sistema rialzante comodo e discreto. Fino a 15 centimetri in più di altezza nel confort più assoluto, con eleganza e stile inconfondibile. Un marchio leader del lusso perché capace di raccontare una storia e suscitare sempre grandi emozioni.

Emanuele Briganti, Ceo GuidoMaggi: “Tornare indietro per andare avanti”

 La società in cui viviamo ha bisogno di identità ben definite anche e soprattutto nel settore del lusso. GuidoMaggi è una realtà solida, dove il prodotto assume un valore concreto non millantato da scelte di marketing. È questa da sempre la mission della maison leccese guidata dal giovane Ceo Emanuele Briganti. Che ha le idee chiare: “Cerchiamo di trasferire al prodotto il valore intrinseco che riesce ad arricchire il cliente sia interiormente che esternamente. Infatti, le scarpe con rialzo GuidoMaggi sono capolavori esclusivi, capaci di suscitare emozioni e raccontare la storia di chi le indossa. Regalano fino a 15 centimetri in più di altezza con uno stile unico, con un sistema rialzante confortevole e discreto, con pelli pregiate e design all’avanguardia”. Le calzature vengono realizzate, da circa 100 anni, con un occhio al futuro ma sempre nel rispetto della tradizione.

“Io e il mio team – spiega Briganti – crediamo fortemente al concetto di tornare indietro per andare avanti, sappiamo esattamente che la moda rappresenta una scala di valori per chi la segue e crediamo che i valori da veicolare attraverso i nostri prodotti siano unicità, autenticità, sostenibilità e personalità”. Inoltre, GuidoMaggi è la sola azienda a produrre scarpe con rialzo 100% made in Italy.

L’obiettivo del brand, il segreto del suo successo, è mettere al centro la persona e valori veri, non quelli creati ad hoc per incrementare il fatturato.