Mio figlio cresce poco in altezza: statura, autostima e luoghi comuni

La bassa statura può influire negativamente sull’autostima degli adolescenti e ripercuotersi, quindi, sulla sicurezza di sé stessi in età adulta. Sembra un’affermazione vera, assodata e difficilmente contestabile. Eppure un recente studio condotto dai ricercatori del Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP) ci fa capire che le cose non sono così lineari e scontate come le pensiamo.

Da questa ricerca, infatti, emerge che non è la bassa statura in sé ad influire negativamente sull’autostima di bambini e adolescenti, ma piuttosto il supporto (o il mancato supporto) che percepiscono dall’esterno. I risultati sono stati pubblicati sul “The Journal of Pediatrics” e invitano i genitori (e tutti noi) ad un decisivo cambio di prospettiva e di atteggiamento nei confronti dei ragazzi che non superano l’altezza media. Insomma, per tutti i genitori che si sono trovati o si ritroveranno ad affermare “mio figlio cresce poco in altezza”, ciò che serve per uno sviluppo sano della personalità e del self concept non sono farmaci e accanimento terapeutico ma piuttosto supporto e comprensione.

Noi di GuidoMaggi che produciamo scarpe rialzate di lusso, abbiamo molto a cuore questa tematica. Il nostro ruolo è proprio quello di aiutare gli uomini a realizzare il desiderio di essere più alti affrontando la bassa statura con serenità e consapevolezza.

 

La felicità non risiede nella statura ma nel modo di affrontarla

Quanto conta la bassa statura sullo sviluppo di una sana autostima? Secondo una recente ricerca del Children’s Hospital di Philadelphia (CHOP) la qualità della vita e l’autostima per gli adolescenti di bassa statura non sono associate all’altezza in se stessa ma piuttosto a quanto si sentano supportati rispetto al fatto di essere “bassi”.

Abbiamo dato per scontato per tanti anni che la bassa statura potesse influire negativamente  sull’autostima nel corso dello sviluppo, e oggi scopriamo che i centimetri contano relativamente: ciò che è importante è il modo di affrontare il problema in famiglia, e più in generale nella società.

A quanto pare molti genitori sono convinti che la bassa statura abbia un impatto negativo sui loro figli in termini di autostima e adattamento sociale, e quindi in molti casi ripongono le loro speranze nel trattamento con l’ormone della crescita, pensando che facendo in modo che i loro figli crescano in altezza li renderanno automaticamente più sicuri e felici. E non stupisce poi che in età adulta c’è chi si sottopone a rischiosi interventi chirurgici allunganti.  Ma Adda Grimberg, l’endocrinologo pediatrico e direttore scientifico del Growth Center presso CHOP (autore senior dello studio) ha spiegato che i dati raccolti dalla sua ricerca dimostrano che “l’autostima tra i giovani di bassa statura è legata alle reti di supporto sociale e alle strategie di coping adattivo, non concretamente alla loro statura”.

Insomma, sappiamo tutti che l’adolescenza è un periodo particolarmente critico per la formazione della propria identità e drammatizzare la bassa statura in famiglia potrebbe essere un fattore determinante nel minare le fondamenta della propria sicurezza di se stessi. Invece, avere un approccio psicosociale più ampio, piuttosto che concentrarsi sull’aumento dell’altezza, potrebbe avere un impatto positivo sull’autostima.

In sintesi, questo studio ci fa scoprire che negli adolescenti sani l’altezza non è un problema a meno che non la inquadriamo come tale. E considerato che secondo una ricerca svedese la bassa statura è addirittura un fattore di rischio suicidio, è ancora più importante capire come affrontarla nel modo come collettività.

 

Non drammatizziamo la bassa statura ma risolviamo il problema con la moda

Per tutti i genitori che si ritrovano a pensare “mio figlio cresce poco in altezza”, i dati emersi dalla ricerca del Children’s Hospital di Philadelphia suggeriscono che è proprio drammatizzare la bassa statura che la trasforma in un problema nella mente di un ragazzo.

Il segreto di una buona autostima è viverla con serenità, senza accanimento e preoccupazioni, proprio come si dovrebbero affrontare grandi e piccoli problemi della vita. E quando si parla di adolescenti, l’esempio che viene dai genitori è fondamentale.

Anche perché una soluzione intelligente e priva di rischi esiste ed è indossare un paio di scarpe rialzate. La bassa statura oggi, grazie a calzature come quelle che realizziamo in GuidoMaggi, non è molto diversa da qualsiasi difetto fisico che la moda può risolvere o minimizzare. Con il make up si possono ridurre gli inestetismi del viso, con l’abbigliamento si possono nascondere gli inestetismi del corpo, proprio come con le calzature rialzate si può eliminare il problema della bassa statura.

Un paio di GuidoMaggi, infatti, può far crescere in altezza da 6 a 12 centimetri e senza che nessuno si accorga dei sistemi rialzanti interni. Inoltre le GuidoMaggi sono dotate di rialzi integrati, sicuri e brevettati, adatti anche a essere indossati da un adolescente. Il contrafforte e il puntale sono fatti di materiale tecnico di ultima generazione per consentire comfort e resistenza, il fussbett è ergonomico e antiscivolo, mentre il tacco e fatto completamente di cuoio con terminale in una gomma speciale antiscivolo.

E anche per quanto riguarda i modelli, noi di GuidoMaggi pensiamo anche ai più giovani, con una collezione di sneakers rialzate di tendenza e per ogni stile, e una collezione di anfibi rialzati che alterna modelli basic e modelli unici e originali per i ragazzi più eccentrici e creativi.

Quindi, quando la bassa statura è un fatto che comincia a portare un po’ di insicurezze a un ragazzo, un regalo come quello di un paio di scarpe rialzate può fargli scoprire che anche questo è un problema superabile. Tutto sta nel come affrontarlo e nel voler davvero trovare una soluzione. Si può cominciare con un sistema rialzate da 6 centimetri, per cominciare a testare questa tipologia di calzatura e poi, quando ci si sente pronti, andare oltre per conquistare la statura dei propri sogni.