Moda uomo: il ritorno del tailoring

Sempre più di tendenza la sartorialità, un outfit ricercato e tagliato su misura che ispira tutti i modelli GuidoMaggi, rigorosamente fatti a mano in Italia Dimmi di più

Tie-dye: il ritorno di una tecnica millenaria

Classico, sportivo, nappine o easy-chic: i modelli con rialzo GuidoMaggi ripropongono in chiave contemporanea un simbolo di eleganza senza tempo Ha quasi 100 anni, ma ha ancora una vitalità invidiabile. Cambiano le mode e le tendenze, ma il mocassino rimane sempre un must have da tenere nel guardaroba e sfoggiare in mille occasioni. La sua storia è lunga, alcuni addirittura la fanno risalire agli Indiani del Nord America, che usavano ricoprire i piedi con pezzi di morbida pelle. Semplice, ma comodo, dopo diverse evoluzioni, solo intorno agli anni ’30 ha assunto il design che riconosciamo ancora oggi. È stata la famiglia americana Spaulding che nel 1932 ha iniziato a produrre le comode calzature, ispirandosi anche a quelle utilizzate dai produttori lattiero-caseari norvegesi. Nel 1936, l’azienda americana GH Bass lancia i Weejun Loafer e Weejun è appunto l’abbreviazione di “Norwegian”, mentre Loafer significa scansafatiche. Il successo non è immediato: per i critici non sono abbastanza eleganti. A consacrarli, però, arriva il divo per eccellenza dell’epoca: Fred Astaire che li indossa con il frac e li utilizza per ballare il tip tap.

Come se non bastasse, a sancirne il definitivo ingresso nell’alveo della moda sono i giovani universitari americani, che scelgono i mocassini per il loro abbigliamento informale. Sono loro a lanciare il trend e a diffonderlo in tutto il mondo. I loafer diventano, così, simbolo di eleganza conquistando potenti e grandi artisti, manager e facoltosi finanzieri. Il boom in Italia comincia ad arrivare negli Anni ’60, mentre alla fine degli Anni ’70 cominciano a diffondersi come scarpe di lusso da indossare tutto il giorno, sia con un abito elegante che casual. Dimmi di più